Ascolto Atto 2°
(...o di cosa ricercare nell'ascolto casalingo)
Ascolto Atto 1° (...o della perfezione della riproduzione)
Ascolto Atto 2° (...o di cosa ricercare nell'ascolto casalingo)
Ascolto Atto 3° (...o del suono giusto)
Ciò che distingue nettamente le due possibili condizioni di ascolto (musica prodotta e riprodotta) è già stato esposto (vedi ASCOLTO ATTO 1°). Si tratta di due situazioni profondamente diverse. Non bisogna confonderle tra loro. L'errore sarebbe irrimediabile. Ma se la differenza è così marcata, se la separazione è tanto netta, cosa è giusto ricercare nell'ascolto casalingo? È la domanda fondamentale dalla quale partire. Quanti appassionati sanno per certo cosa cercano? Di sicuro solo una minima parte di loro lo sa, qualsiasi sia la risposta.
Non la perfezione, non la "fedeltà" all'evento originale (sconosciuto e irripetibile), non la ricostruzione tridimensionale (immagine), o il dettaglio ecc., cose non trascurabili, ma nemmeno primarie. Sono, queste, cose che vengono "naturalmente". L'ascolto è e rimarrà sempre solo una questione soggettiva. È e sarà impossibile quanto inutile ridurre l'ascolto all'oggettivo. L'ascolto della musica appartiene alla sfera del trascendente e non dell'immanente. Possiamo indagare (ed abbiamo l'obbligo di farlo) alla ricerca di certe risposte, ma dobbiamo essere totalmente consci che otterremo riscontri parziali.
Ognuno deve ritrovare nell'ascolto casalingo di musica riprodotta ciò che trova nell'ascolto di musica prodotta. Se non tutto in ogni minima parte, almeno nella sostanza. La musica è emozione. Non importa che genere di musica sia. Ciò che davvero è importante è l'emozione che provoca in chi la ascolta. Emozione che, ovviamente, può variare da persona a persona a parità di brano. Ma questo è del tutto scontato. Niente e nessuno si può sostituire all'ascolto diretto della musica. Non milioni di parole lette, non altrettante parole ascoltate da questo o quel guru di turno. Niente! L'ascolto è una esperienza integralmente personale. Da vivere direttamente, senza filtri. E questo sia che si stia parlando di musica prodotta, sia che si stia parlando di musica riprodotta, senza distinzione. Ecco, dunque, l'UNICO elemento che accomuna la musica prodotta a quella riprodotta: L'EMOZIONE.
È, allora, l'emozione che deve essere ricercata nell'ascolto casalingo di musica riprodotta. Non supposizioni, viaggi di fantasia… solo l'emozione (vedi ASCOLTO ATTO 1°). Molti appassionati inseguono riproduzioni molto… diverse, desiderando, per esempio, ricostruzioni dettagliatissime. Ognuno insegue la riproduzione che preferisce. Ed questo avviene per una ragione evidente: l'imperfezione della riproduzione! Certamente, ciò è anche dovuto alla diversa sensibilità di differenti individui. Ma perché allontanarsi così tanto dalla realtà? E perché farlo avendo la possibilità di riprodurre l'unico elemento comune, l'emozione? L'unico che conta poiché la musica è emozione, l'unica ragione della sua esistenza!
Di norma non si ascolta la musica, ma si ascolta l'impianto. Ci si siede comodamente, si mette un disco (magari un test-disc) e si ascoltano i pregi ed i difetti dell'impianto. Non la musica (spesso scadentissima nei test-disc). Dopo poco si spegne tutto e si passano alcune ore a fare elucubrazioni sulle modifiche da apportare, sulle parti da acquistare per migliorare l'impianto (migliorare seguendo quale strada?), ecc… E pensare che un famoso "Maestro" progettista giapponese si rifiuta di interrompere un brano musicale: è la musica che si ascolta attraverso l'impianto, non viceversa! Bisogna ascoltare la musica, non il suono, cioè l'impianto. È l'impianto che serve la musica e non viceversa.
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