Ascolto Atto 4°

(...o di come ottenere il suono giusto)

Ascolto Atto 3° (...o del suono giusto)

• il suono non è così potente come siamo portati a pensarlo
• anche nei pieni a volumi più elevati, ogni rumore non viene nascosto ma rimane udibile
• non si sentono le alte frequenze o le basse frequenze, ma si sente la musica
• il suono non viene proiettato in faccia all'ascoltatore, ma "circonda" l'ascoltatore ed il riverbero è molto piacevole. C'è aria che si muove
• i vari strumenti vengono percepiti come insieme e non come una somma di singoli
• non si ascolta bene soltanto da una posizione (per quanto diverso in diversi aspetti)
• il suono non è mai stancante
• il suono è perfettamente udibile e distinguibile anche a livelli bassissimi.

 

Il suono giusto

Ora vediamo le caratteristiche di un impianto che riproduce il suono giusto:

• non è mai rumoroso, nemmeno ad elevati livelli
• la conversazione è facile e mai fastidiosa
• il suono non viene proiettato in faccia all'ascoltatore, ma "circonda" l'ascoltatore ed il riverbero è molto piacevole. C'è aria che si muove
• non esiste una sola posizione di ascolto
• non c'è l'impressione di ascoltare degli altoparlanti, nemmeno ascoltando da molto vicino e udendo in prevalenza da un solo canale. Il suono non esce compresso.

Bisogna anche capire quali frequenze normalmente si ascoltano. Mi spiego. La voce umana è centrata in quella banda di frequenze che noi definiamo media o, anche, gamma telefonica. È quella gamma che va da circa 200Hz a circa 3000Hz, circa una decade. In questa banda ricade la stra-grande parte dei suoni che udiamo. È questa la gamma più critica e di maggiore importanza. La quantità di suoni presenti sopra e sotto tale gamma sono estremamente ridotti. Questa è la realtà. È misurabile e nota. E possiamo verificarla direttamente e con semplicità. Se prendiamo un buon disco, equilibrato, e lo ascoltiamo soltanto attraverso un tweeter tagliato ad una frequenza elevata, per esempio 5KHz, siamo in grado di apprezzare quanti pochi suoni vi siano in realtà. E la medesima cosa la possiamo fare col woofer per le basse frequenze (sotto 100Hz, per esempio). In molti impianti, però, non è presente il giusto equilibrio. Spesso vi sono molte alte frequenze e/o molte basse frequenze. Sono impianti sbilanciati, privi del suono giusto. Purtroppo, questo falso equilibrio è quello pubblicizzato da molti costruttori e dalle riviste.

 

Il nostro attuale impianto

Bisogna essere obiettivi nell'ascolto della musica attraverso il proprio sistema. Molto spesso per dare un giudizio chiediamo aiuto ad amici o parenti. Ma davvero siamo sicuri che quelle persone abbiano il coraggio di dire la loro vera opinione? E questo a prescindere dal suono giusto o sbagliato, buono o cattivo. E se venisse fatto un appunto, si troverebbe subito una ragione specifica, per esempio un condensatore oppure i cavi. Bisogna guardare le cose da una prospettiva diversa, meno maniacale e più naturale.

 

Come ottenere il suono giusto

Non è possibile pensare di ottenere il suono giusto cambiando un singolo componente del sistema. Ma è possibile avvicinarsi al suono giusto passo dopo passo, scegliendo le parti giuste per comporre il sistema. Queste parti, cioè i componenti, possono essere scelte seguendo alcuni consigli:

• È importante capire bene quale filosofia (cioè quale approccio alla riproduzione) stia dietro gli oggetti che interessano. Credo che sia opportuno osservare se il produttore propone ogni parte dell'impianto: è un modo per capire se davvero sia il risultato finale a stare a cuore al produttore. È un indizio, non una prova.
• Bisogna liberare la mente da preconcetti nei confronti dei grandi marchi, buoni i cattivi che siano. Bisogna imparare a guardare aldilà dell'apparenza (del nome).
• Bisogna capire il perché delle scelte fatte dal costruttore. Ogni componente dell'apparecchio deve essere stato scelto con uno scopo preciso. Non per mode o per ragioni vaghe, assolute, non per prestigio o altro del genere.
• Ancora sulle scelte: è bene capire fino a che punto il costruttore ha speso soldi per abbellire l'oggetto. Spesso, certe cose non solo non servono a fare suonare nel modo giusto un oggetto, ma creano molti problemi (vibrazioni, risonanze ecc.). Un oggetto bello è preferibile, ma non a scapito del suono giusto.

Seguendo questi pochi consigli, si vede che molti costruttori noti ed ormai industrializzati non offrono oggetti dal suono giusto, ma oggetti supportati dal marketing. Al contrario, vi sono piccoli costruttori artigianali che inseguono il suono giusto. Poi viene l'ascolto. Ma non dell'impianto e del componente, ma della musica. L'ascolto deve trasmettere emozioni, le stesse dell'ascolto dal vivo. Bisogna lasciarsi trasportare non dall'effetto scenico, dal dettaglio o dal particolare che colpisce, ma dalla musica.

 

Come capire

Una volta scelta e operata la modifica, bisogna capire se si sia effettivamente andati verso il suono giusto o no. Un ottimo metodo consiste nel tornare indietro dopo avere ascoltato la nuova configurazione per un po' di tempo. Il passaggio non dovrebbe lasciare alcun dubbio.

Ovviamente, bisogna essere calmi e rilassati, obiettivi quanto più possibile. Gli ascolti a doppio-cieco non mi hanno mai convinto. Più passa il tempo e più ritengo che il sistema a doppio-cieco non sia applicabile con successo all'audio. Fondamentalmente, questo avviene poiché non si mette a proprio agio l'ascoltatore, non ci può essere oggettività, poiché lo si costringe a sentire o non sentire differenze. Non credo che sia l'approccio giusto. Non è così che si riesce a percepire il suono giusto. Inoltre, non è così che funziona il doppio-cieco in campo scientifico.

 

Riassunto

La posizione di AudioNautes è riassumibile come segue:

• musica prodotta e musica riprodotta: sono due realtà distinte
• emozione come unica cosa in comune tra le due realtà
• ascoltare la musica e non l'impianto
• non c'è un suono buono ed uno cattivo, ma c'è il suono giusto e quello sbagliato
• dobbiamo ascoltare concerti il più spesso possibile per per godere della musica e per capire e "registrare" dentro di noi il suono giusto
• ma abbiamo dentro il giusto suono, comunque